Un omaggio al cuore alpino

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Teatro Verdi gremito per la serata con il coro Montecavallo e le immagini dell’adunata

.... I canti corali. Dopo le letture, il concerto del coro Ana Montecavallo, che è diretto dal maestro Roberto Cescut, conta una quarantina di elementi, ha contribuito a coordinare i 230 eventi musicali dell’adunata e registrato di recente un cd con la fanfara Julia. Un crescendo di emozioni, rivissute nella parte finale della serata attraverso quei canti che a maggio sono risuonati per giorni nelle vie della città. Un filo diretto con l’adunata: il coro ha aperto l’esibizione con lo stesso canto del sabato del grande raduno. L’“Inno di Mameli”, che ogni volta che viene intonato sa regalare forti emozioni. Un inno che unisce: il pubblico, in piedi, ha cantato assieme al coro. Tra i canti proposti, “La tradotta”, “Va l’alpin”, considerato l’inno moderno delle penne nere, “Inno a Pordenone”, “Cara mamma”, “Trentatré valore alpino”, considerato l’inno degli alpini, ed “Era una notte”.

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